L’obiettivo di questo articolo è aiutarti a comprendere le enormi implicazioni salutistiche che il “The China Study” potrebbe avere sulla tua salute.
Il “The China Study” di Colin & Thomas Campbell è destinato a cambiare completamente il modo in cui le istituzioni e l’uomo considerano la nutrizione umana, ma, come sempre accade in questo ambito, diffondere pubblicamente informazioni che permettono alle persone di stare bene in modo naturale lede enormi interessi economici.
Questo importante studio epidemiologico, con una ampiezza di dati, durata e profondità senza paragoni in ambito nutrizione è stato sovvenzionato per 27 anni dalle fonti più rinomate e competitive, prevalentemente dagli Istituti nazionali di sanità (National institutes of Health, NIH), dall’Associazione americana per la lotta contro i tumori (American Cancer Society) e dall’Istituto americano per la ricerca sul cancro (American Institute for Cancer Research).
I risultati ottenuti sono poi stati sottoposti a revisione (una seconda volta) per essere pubblicati su molte fra le migliori riviste scientifiche.
Il lavoro dei Campbell risulta essere una ricerca molto approfondita, non una semplice teoria, le cui conclusioni, se applicate, salverebbero la vita a milioni di persone.
Conclusioni scientifiche innovative e controcorrente
Le conclusioni a cui è arrivato questo studio sono state sconcertanti per il mondo scientifico ufficiale, perché vanno completamente nella direzione opposta alle linee guida dietetiche ed ai protocolli di cura delle malattie:
- La caseina (la maggiore proteina del latte vaccino) ha un effetto molto potente nello stimolo del cancro;
- Le proteine animali sono direttamente correlate allo sviluppo di cancro, cardiopatie e diabete;
- Ciò che mangiamo ogni giorno è un fattore determinante molto più decisivo per la salute rispetto al DNA e alla maggior parte delle sostanze chimiche dannose che si annidano nell’ambiente;
- I cibi che consumiamo ci possono guarire in modo più rapido e profondo della maggior parte dei costosi farmaci da prescrizione, e i risultati possono essere ben più eclatanti rispetto agli interventi chirurgici più estremi, con effetti collaterali unicamente positivi;
- Queste scelte alimentari possono prevenire il cancro, le cardiopatie, il diabete di tipo 2, l’ictus, la degenerazione maculare, l’emicrania, la disfunzione erettile, l’artrite… e questo non è che un elenco parziale….
In pratica, senza che il suo obiettivo iniziale fosse minimamente questo, Campbell ha scoperto in modo scientifico che una dieta vegana equilibrata ha delle incredibili proprietà che nessun ricercatore serio potrebbe ignorare:
- previene il 95% di tutti i tipi di cancro, compresi quelli “causati” dalle tossine ambientali;
- previene quasi tutti gli infarti e gli ictus;
- fa regredire anche le cardiopatie gravi;
- previene e fa regredire il diabete di tipo 2 in modo molto rapido e radicale;
- permette di raggiungere il peso ideale in modo sano e sostenibile;
- elimina quasi ogni tipo di emicrania, acne, raffreddore e influenza, dolore cronico e sofferenza intestinale;
- aumenta l’energia percepita…
L’aspetto molto curioso di tutta questa storia è proprio il fatto che Colin Campbell è cresciuto in una fattoria negli USA, con la credenza della superiorità ineguagliabile delle proteine animali.
Un altro aspetto interessante è che è stato per tutta la sua vita in un ambiente fortemente scientifico e di alto livello, ha lavorato per i migliori istituti di ricerca che hanno sovvenzionato il suo lungo lavoro, senza rendersi conto che si stava creando una vera e propria bomba pronta ad esplodere contro gli interessi economici più forti al mondo!
Le maggiori critiche verso il “The China Study”
Dopo un primo interesse, è arrivata invece una forte pioggia di aspre critiche di cui riportiamo i punti principali:
- Lo studio parla solo della pericolosità della caseina, ma non prova la pericolosità del latte in sé, né di tutte le proteine animali;
- Lo studio parla di una quota del 20% di proteine che sviluppa il cancro, ma al di sotto di questa percentuale è comunque possibile consumare prodotti animali;
- Lo studio è stato effettuato solo su ratti ed è di difficile dimostrazione sugli umani…
In realtà, Campbell parla principalmente della caseina come la proteina più fortemente implicata nella crescita tumorale, ma denota più volte come tutte le proteine animali siano in grado letteralmente di “accendere” il cancro e come invece quelle a base vegetale, seppur somministrate oltre la quota del 20%, non abbiano nessuno effetto in tal senso.
Per quanto riguarda le ricerche sui ratti, vorremmo ricordare che il fabbisogno degli aminoacidi “essenziali” furono dichiarati tali in seguito a sperimentazioni effettuate da W.C.Rose, dell’Università dell’Illinois, sui topi bianchi partendo dal presupposto che i fabbisogni di questi animali siano “uguali a quelli dell’uomo”.
Dagli esperimenti sui ratti, purtroppo, si sono spesso tratte conclusioni che hanno avuto importanti implicazioni sulle ricerche scientifiche, mentre a Campbell gli si muovono critiche in tal senso… senza considerare il fatto che lo studio cinese comprende moltissime ricerche e analisi effettuate a largo spettro sugli umani e che confermano quanto venuto fuori in laboratorio!
Per quanto riguarda invece la quantità di proteine, questi risultati vanno a scontrarsi contro una delle resistenze più forti che possano esistere: il piacere del cibo!
Nonostante le ricerche dimostrino che le proteine a animali sono cancerogene al 20%, gli stessi scienziati obiettano che consumarne solo il 10% o 5% non comporti un rischio effettivo…
Ebbene, noi siamo dell’idea che se un veleno fa male a un certo dosaggio, non è che a berne di meno svolga un’azione positiva!
Indipendentemente da questo ci sembra che con queste critiche strampalate si cerchi di sminuire l’importanza delle scoperte fatte.
Sappiamo che in media gli occidentali consumano una importante quantità di proteine animali, che esse sono cancerogene, che sono correlate alle maggiori malattie moderne, che le proteine vegetali non dimostrano questo problema…. e la prima cosa a cui si pensa è solo a poterle consumare ugualmente, ma di meno!
Le proteine nella dieta vegana vengono fornite nella giusta dose, in maniera sana e salutare per il tuo organismo.
Aspra critica mossa in Italia dall’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro)
In Italia aspre critiche sono giunte soprattutto dall’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, portavoce del pensiero riduzionista ufficiale.
Infatti sul sito si legge:
E ancora:
Tutte queste obiezioni appaiono estremamente deboli, se si considera che lo studio Cina è il più vasto e vario mai effettuato sull’effetto della nutrizione umana.
Lo stesso Campbell ha tentato di trovare nuovi fondi per ampliare ed approfondire ancora di più la ricerca, ma, guarda caso, i fondi stessi e l’appoggio delle grandi istituzioni gli è stato negato, viste le conseguenze molto pericolose dei suoi studi!
La cosa interessante comunque, è che la stessa AIRC, sempre al fondo dell’articolo di attacco al The China Study afferma che:
Considerando il fatto che la dieta vegana si sta dimostrando sempre più efficace non solo nella prevenzione, ma anche nella cura di molte malattie gravi, anche le istituzioni ufficiali, non possono più negare l’evidenza e sono costrette a fare un passo verso l’apertura a questo stile di vita, anche se molto controvoglia.
Un consumo di carne saltuario, significa una volta al mese!
Forti interessi economici in pericolo
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, il The China Study ha potuto godere di questa grande portata in termini di vastità di territorio, ampiezza dei soggetti studiati e varietà e completezza degli studi incrociati proprio grazie ai massimi livelli degli istituti che lo hanno sovvenzionato e accreditato.
Il problema è stato ovviamente quando questi istituti hanno potuto rendersi conto dell’enorme conflitto di interessi che andava a ledere.
Infatti la comunità scientifica Europea, a fronte di un primo interesse legittimo, si è in un secondo momento rifiutata di accettare le pericolose implicazioni riguardanti le proteine animali.
Se ci hai seguito fino a questo punto, vorremmo ragionare insieme su questo punto.
Come potrebbero reagire l’agroalimentare ad una sostanziale eliminazione dalla dieta umana di formaggio, latte, carne e pesce?
E come potrebbero reagire le aziende farmaceutiche ad una sensibile diminuzione di malati cronici e consumatori di medicine, interventi chirurgici e costosi trattamenti chemioterapici?
Come abbiamo già descritto nell’articolo “Spesa Vegana Intelligente”, solo 10 aziende controllano il mercato mondiale di prodotti alimentari.
In Italia gli appalti alla nutrizione di molti ospedali vengono vinti da aziende come la Cremonini…
In Europa e negli Stati Uniti, le aziende farmaceutiche e agroalimentari sono i maggiori sponsor delle ricerche in campo medico e nutrizionale e controllano i dirigenti delle istituzioni pubbliche che decidono le linee guida nutrizionali ufficiali.
E’ difficile credere che abbiamo anche il minimo interesse a far sapere alle persone che si può stare bene e guarire grazie ad una nutrizione a base vegetale integrale
Senza essere ricercatori, basta analizzare alcuni grafici
Dobbiamo dire che da profani della ricerca medica, è difficile capire se uno studio è stato manipolato o meno, quindi abbiamo deciso di mostrarti alcuni grafici interessanti.
Le diagnosi di tumore sono state nel 2014 2.900.000 casi solo in Italia.
Stiamo osservando un aumento della malattia oncologica in modo sempre più epidemico e molto preoccupante…
… e grazie a questo grafico, puoi notare la proporzione dell’aumento del consumo di proteine animali dal dopoguerra ai giorni nostri…
Sarà forse un caso che Campbell abbia evidenziato in modo inequivocabile la relazione tra proteine animali e crescita tumorale e che proprio nella società occidentale dove il consumo di queste è spropositato, il numero dei tumori è in vertiginoso aumento?
E sarà forse un caso che i paesi in cui il consumo di latticini è maggiore, anche l’incidenza di frattura dell’anca (segno di una forte debolezza ossea) e maggiore?
Centinaia di gravi casi clinici guariti e comprovati
Il problema è che per chi non è un ricercatore esperto addetto ai lavori, è difficile capire se uno studio è stato svolto con criteri liberi di ricerca, senza manipolare.
Fortunatamente, non ci sono solo statistiche e dati di laboratorio a dirci che una dieta vegana integrale è la soluzione più potente alle malattie croniche e degenerative…
Negli USA ed in tutto il mondo, molti medici hanno avuto da oltre 20 anni straordinari risultati sui loro pazienti, eliminando le medicine e insegnando loro come passare ad una nutrizione vegetale integrale.
Negli anni Quaranta e Cinquanta (quasi settant’anni fa!), due cardiologi, Lester Morrison e John Gofman, intrapresero una ricerca per stabilire gli effetti della dieta sulle cardiopatie in soggetti che avevano già subito un infarto4.
I due medici fecero seguire a questi pazienti una dieta a minor contenuto di grassi, colesterolo e cibi di origine animale, un’alimentazione che ridusse in modo eclatante le recidive delle cardiopatie.
Nathan Pritikin fece lo stesso negli anni Sessanta e Settanta.
Poi, negli anni Ottanta e Novanta, i due medici Esselstyn e Dean Ornish si proposero di scoprire qualcosa di più.
Lavorando separatamente, entrambi dimostrarono che una dieta a base vegetale e ad alto contenuto di carboidrati era in grado di tenere sotto controllo e persino di far regredire le cardiopatie avanzate.
Ora però soffermiamoci ancora sulle scoperte di Esselstyn in termini di profondità.
Nel 1985, Esselstyn reclutò pazienti affetti da cardiopatie avanzate ma non a rischio immediato di morte per un esperimento clinico che intendeva scoprire se fosse possibile far regredire le malattie cardiache con la
dieta.
Tramite angiogrammi verificò la gravità delle patologie alle coronarie, così da accertare che la progressione della malattia fosse in stadio avanzato.
L’unico altro requisito per essere ammessi a partecipare all’esperimento era la disponibilità ad attuare i cambiamenti dietetici proposti: sostanzialmente, una dieta vegetale e integrale.
Il dottor Esselstyn riferì formalmente i risultati dello studio a distanza di cinque e dodici anni.
Negli otto anni precedenti all’esperimento, i suoi 18 soggetti avevano subito quarantanove eventi coronarici (per esempio infarti, angioplastiche, interventi di bypass), ma durante i dodici anni successivi all’adozione della dieta si registrò un solo evento riguardante un paziente che non si era attenuto alla dieta.
Dopo questo periodo, Esselstyn continuò a seguire i pazienti in modo informale, e ora, 26 anni dopo, solo cinque di loro non sono più in vita.
I cinque pazienti deceduti non morirono per insufficienza cardiaca ma per altre cause (nel 1985 l’età media dei soggetti corrispondeva a 56 anni, ovvero 83 nel 2012, perciò si tratta di un risultato davvero imprevisto), mentre tutti gli altri ancora in vita non presentano sin- tomi di disturbi cardiaci.
Nei novantasei mesi precedenti all’intervento nutrizionale i soggetti avevano subito quarantanove eventi cardiovascolari, e zero eventi nei circa trecentododici mesi successivi.
Si tratta di un risultato di vitale importanza che ha portata maggiore di qualsiasi beneficio sanitario di cui sia mai venuto a conoscenza: in medicina non c’è nient’altro che si avvicini a questo effetto, e tutto in modo naturale, indolore e in modo molto economico!!
Ci possiamo fidare delle ricerche di Cambpell?
In questo articolo abbiamo visto che:
- Il The China Study è lo studio sulla nutrizione umana più approfondito e ampio mai eseguito nella storia;
- Le istituzioni ufficiali stanno cercando di screditare i suoi importanti risultati;
- Ci sono interessi economici enormi che avrebbero tutto da perdere dalla diffusione dei benefici di una dieta vegana;
- Molti dottori specialisti stanno ottenendo risultati importanti eliminando i farmaci ed insegnando un nuovo stile di vita ai pazienti…
Vorremmo far notare alle persone che definiscono Campbell come un disinformatore, quanto segue:
…egli è cresciuto in una fattoria della Virginia, convinto dei benefici delle proteine animali e, dopo aver scoperto esattamente il contrario, ha messo a rischio la sua carriera e la sua reputazione, solo per diffondere le scoperte inequivocabili che aveva fatto.
Egli è ora un ricercatore e scienziato indipendente, non più a libro paga delle multinazionali.
E tu, cosa ne pensi del dibattito internazionale sul The China Study?
Ti stai informando sui benefici della dieta vegana (che è anche proteica), oppure li stai già sperimentando di persona?
Aspetta: hai già scaricato l’e-book gratuito sui 10 CIBI VEGANI PIU’ SANI?
(Da inserire nella tua alimentazione quotidiana…)

Ciao Domenico. Sono Marco, e ho cominciato ad adottare una dieta vegana circa tre anni fa, dopo aver letto il China Study. Devo dirti che sono felicissimo della mia scelta, che mi sento benissimo, sia da un punto di vista fisico che morale. E devo dirti che praticamente da 3 anni non ho più alcuna malattia, né mal di testa, né raffreddori, né alcun tipo di dolore. Pratico attività sportiva, ciclismo, mountain bike e sci a livelli agonistici amatoriali e mi trovo bene anche da quel punto di vista, con recuperi dagli sforzi più abbreviati. Ti posso confermare che le proteine animali non servono assolutamente a nulla e che sono solo un veleno per noi. Inoltre mi sento anche più leggero a livello mentale, non sentendomi responsabile di tanta sofferenza e morte che l’uomo provoca agli animali per alimentarsi di cadaveri. Ciao.
Ciao Marco e benvenuto. Mi fa molto piacere quello che mi dici, sei una delle tante conferme che la nutrizione a base vegetale è in grado di supplire anche alle necessità atletiche, in più alleggerisce la mente e ci permette di sviluppare di più la parte spirituale…
“The China study” è stato uno dei primi libri che ho letto quando, oltre due anni fa, ho abbracciato un’alimentazione vegan crudista e l’igiene naturale. Affascinante! Eppure…..mi sono sorti gli stessi dubbi che hanno afflitto altre figure del settore medico-scientifico (es. l’utilizzo della caseina purificata invece dell’alimento integrale o la questione delle inferenze).
Condivido le conclusioni dello studio ma solo parzialmente il metodo attraverso il quale vi si è giunti. Dunque ritengo sia cmq una bella e importante lettura pur mancando il totale rigore scientifico.
Come dice l’AIRC ormai altri studi vanno nella direzione di una dieta priva di alimenti animali come migliore per la salute.
Alcune considerazioni.
Nell’ immaginario comune dieta vegana = soia e seitan…orrore! Bisognerebbe far capire che dieta vegana salutare è uguale a frutta e verdura in prima battuta.
L’aumento dell’insorgenza di tumori e malattie cronico-degenerative non è imputabile solo all’aumentato consumo di cibi di origine animale. Negli ultimi 50 anni è aumentato a dismisura il consumo di prodotti confezionati, zuccheri, grassi della peggior specie (es. gli oli idrogenati) e contestualmente si è ridotto il movimento e l’assunzione di frutta e verdura. Uno studio italiano uscito a marzo di quest’anno ha mostrato come negli ultimi 15 il consumo procapite di frutta sia sceso dai 500 ai 300 gr/die con conseguenze devastanti sull’aumento delle patologie cardiovascolari.
Ultima considerazione. È stato scritto che se un alimento contiene un veleno allora è meglio evitarlo del tutto. Bene, allora andrebbero eliminati tanti vegetali poiché contengono anti-nutrienti?
In verità bisogna tener conto, come diceva Paracelso, che è la dose a fare il veleno. Abbiamo, chi più chi meno, efficienti sistemi di detossificazione che permettono di tollerare piccole quantità di sostanze tossiche. Per una persona molto legata al gusto e all’emotività data dai cibi animali potrebbe essere controproducente farglieli eliminare totalmente, specie se non affetto da grave patologia. Un ricorso sporadico (es. una o due volte al mese) non può avere una grande incidenza sulla salute nel contesto di uno stile di vita sano.
Ciao Isabella e benvenuta. Abbiamo scritto questo articolo non difendendo a spada tratta lo studio, ma ci interessava discutere sulle forti aggressioni che ha ricevuto. Sulla caseina non credo però che il fatto di averla isolata la abbia resa così aggressiva; vediamo infatti come il lattosio e le proteine del latte sia le sostanze più allergizzanti che conosciamo.
Condivido anche il discorso sugli zuccheri e gli inquinanti chimici, infatti questo sito promuove non solo la dieta vegana, ma la NUTRIZIONE VEGANA ALCALINA, una evoluzione d’obbligo per ottenere dei veri benefici a 360°.
Condivido anche che non tutti possano diventare vegani immediatamente, però è poco dignitoso che almeno non venga dichiarata pubblicamente la verità sulle proteine, poi ognuno prenderà la decisione su come nutrirsi nel modo più consono.
Oltre alla pericolosità cancerogena delle proteine animali, c’è da considerare la devastazione ambientale che queste portano in conseguenza agli allevamenti animali, non per ultimo è molto più facile eliminare del tutto un veleno, piuttosto che rimanerne ancora dipendenti, anche se in minori quantità..
Grazie per il commento, condivido perfettamente come te un approccio meno integralista alla dieta vegana, ed è utile sempre il dibattito e la discussione.
Un saluto
Grazie Domenico per la risposta. 🙂 non posso che condividere!
Cerco di essere il più obiettiva possibile e valutare le opinioni di tutte le parti pur se il cuore e le cellule mi spingono verso il mondo vegetale….
È stata un’esigenza per me cambiare, salutare, ambientale, etica e spirituale. L’ho fatto drasticamente, ahimè, e i primi mesi non hi assimilato bene….ma troppo forte era la spinta! Poi gradualmente mi sono riassestata con grande gioia!
Nel tempo ho ampliato i miei orizzonti alla fisica quantistica e approfondito la paleo-antropologia arrivando ad avere una visione ben più ampia della mera alimentazione. Siamo ciò che mangiamo, ma ancor prima siamo ciò che pensiamo.
Ancora tanto lavoro c’è da fare ed il mio intento è pari al vostro…far prendete consapevolezza alle persone e indirizzarle. Per questo ho deciso di acquistare il vostro corso “sano e vegano”, non si finisce mai di imparare! 😉
Per quanto riguarda la devastazioni ambientale purtroppo incidono anche le colture di vegetali destinate al consumo umano, basti pensare a palma e cocco, usati in cucina e in cosmetica.
Alcuni anni prima di cambiare totalmente alimentazione (nel corso degli anni aveva già eliminato fritture, ridotto all’osso il sale, preferito i cereali integrali e sostituito lo zucchero raffinato) avevo iniziato a produrre in casa cosmetici e detersivi il più naturali possibile, con il minor impatto. L’evoluzione è a 360°..
Non posso che ringraziarvi per tutto il lavoro che fate!
Isabella